L'appannamento della maschera, è un problema che da anni affligge molti subacquei, specialmente subito dopo l'acquisto di una nuova maschera in silicone.
La metodologia di stampo delle parti in silicone, prevede che lo stampo stesso - che lavora ad alte temperature - sia lubrificato con del silicone liquido, che permette una più facile estrazione del facciale in materiale siliconico, che successivamente viene assemblato con il telaio.
Senza l'apporto del silicone liquido in fase di stampo, il facciale delle maschere non sarebbe di facile realizzazione e le superfici non risulterebbero perfettamente lisce e omogenee e, quindi, aderenti al viso.
In pratica, per essere sicuri, se non basta la pulizia con un buon antiappannante o qualcosa di simile, per risolvere definitivamente il problema conviene compiere subito alcune manovre più efficaci.
La prima sarà quella di passare una fiamma di accendino su tutta la maschera, specialmente sui vetri. La manovra dovrà essere effettuata rapidamente e senza soffermarsi a lungo su un punto, in modo da non rovinare la maschera. La fiamma brucerà le particelle eccedenti di silicone, che è un materiale infiammabile. Il risultato sarà il verificarsi di microscopiche scintille, dovute appunto al silicone in eccesso che si brucia. Il verificarsi delle scintille, che non sono pericolose, dimostrerà che la maschera era effettivamente sporca di silicone, presente in abbondanza.
Le lenti di vetro, come il facciale della maschera, potrebbero annerirsi leggermente, ma non sarà un problema. Dopo un lavaggio tornerà perfetta. La fiamma dovrà interessare tutte le superfici della maschera, interne ed esterne, dedicando maggiori attenzioni alle lenti, dove si verifica il fastidioso appannamento. Anche il lacciolo deve essere trattato internamente ed esternamente, altrimenti i residui di silicone potrebbero raggiungere di nuovo il facciale o le dita della mano, che una volta toccato il lacciolo, toccheranno inevitabilmente la maschera o le lenti, sporcando di nuovo con il silicone.
La soluzione di acqua calda, sapone sgrassante e bicarbonato, tende a distaccare e dissolvere i residui di silicone liquido anche nei punti difficili da raggiungere con una pulizia tradizionale. Questa operazione in abbinamento alla precedente, darà maggiori garanzie di risultato.
Di solito, il trattamento descritto è sufficiente a risolvere definitivamente i problemi con le maschere più ostinate. Se non bastasse, prima del lavaggio potrebbe rivelarsi utile sgrassare i vetri e le parti in silicone (dentro e fuori) con della comune trielina imbevuta in uno straccetto, per poi effettuare il lavaggio sopra descritto - che oltretutto toglierà anche il puzzo fastidioso della trielina. Attenzione a non abbondare con la trielina, che tende a squagliare gomma e silicone. Sarà indispensabile un lavaggio accurato, in quanto potrebbe restare un forte odore di trielina difficile da sopportare.
Se la maschera si presta ad essere smontata (lenti e facciale), allora converrà smontarla accuratamente pezzo per pezzo per poter raggiungere anche gli spazi morti dove il silicone liquido si è insinuato nella fase di montaggio e da dove potrebbe di nuovo fuoriuscire con l'uso, anche dopo attenti lavaggi e trattamenti.
Con la maschera smontata il risultato è più sicuro, ma conviene lasciare questa ipotesi come ultima risorsa - che difficilmente si renderà necessaria - evitando quindi il fastidioso smontaggio.
Di solito, le prime manovre elencate - che sono più semplici e rapide - si rivelano sufficienti.
Tratto dal Manuale di Apnea e Pesca Subacquea di Marco Bardi.